Gestione separata e massimale: cosa devono sapere davvero le aziende e i lavoratori parasubordinati

gestione separata e massimale - Boosten Studio

La gestione separata e massimale non sono concetti per soli professionisti o consulenti: se gestisci un’azienda con collaboratori parasubordinati, devi conoscerli. Davvero. Perché, al di là dei tecnicismi, parliamo di soldi, obblighi, e responsabilità che – se mal gestiti – possono costare caro.

E oggi, con le nuove comunicazioni INPS attive da maggio 2025, non è più possibile ignorare la questione. 

Parliamone in modo semplice, concreto. E vediamo anche come la Consulenza del Lavoro e una buona amministrazione del personale possono aiutarti a gestire tutto in modo efficace.


In breve

Dal maggio 2025, l’INPS invia una comunicazione ai lavoratori parasubordinati iscritti alla Gestione separata che superano il massimale annuo di 120.607 euro.

Questi devono informare i committenti per interrompere i versamenti previdenziali sui compensi eccedenti. Se i contributi oltre soglia vengono comunque versati, saranno rimborsabili su richiesta dopo verifica delle denunce Uniemens.

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Cos’è la gestione separata e perché esiste un massimale

La gestione separata è una forma di previdenza obbligatoria gestita dall’INPS, nata per coprire chi lavora fuori dal classico contratto dipendente. Parliamo di collaboratori occasionali, freelance, professionisti senza cassa autonoma, amministratori, etc.

Lo Stato vuole che anche queste figure abbiano una copertura contributiva. Ma lo fa con regole diverse. Tra queste regole c’è un punto chiave: il massimale annuo.

Immagina un contenitore. Fino a una certa soglia (il massimale), versi contributi. Superato quel limite, non serve più continuare a versare. Il contenitore è pieno. Nel 2025, questo massimale è fissato a 120.607,00 euro.


Perché il massimale gestione separata è un tema importante per gli imprenditori

Perché se hai collaboratori parasubordinati e non monitori il loro reddito complessivo, rischi di:

  • versare contributi non dovuti
  • complicare i rapporti con l’INPS
  • dover gestire rimborsi inutili, perdendo tempo e denaro
  • ritrovarti coinvolto in errori formali (che l’INPS oggi monitora molto più di prima)

Insomma: la questione non è solo tecnica. È un tema di organizzazione aziendale, relazioni con i collaboratori e ottimizzazione dei costi.


La nuova comunicazione INPS 2025: cosa cambia in pratica

Dal mese di maggio 2025, l’INPS ha iniziato a inviare una comunicazione informativa a tutti i lavoratori parasubordinati che raggiungono il massimale annuo nella gestione separata.

Ecco cosa succede in sintesi:

  • il lavoratore riceve l’avviso che ha raggiunto il limite
  • è invitato a comunicare ai propri committenti che non è più necessario versare contributi sui compensi successivi
  • i committenti devono sospendere la trattenuta previdenziale
  • se vengono effettuati versamenti in eccesso, l’INPS li renderà disponibili dopo i controlli Uniemens
  • sarà possibile richiedere il rimborso con apposita istanza

Tutto chiaro? Più o meno. Perché la complessità vera inizia quando un’azienda gestisce più contratti, più compensi, e più fornitori. In quei casi, serve organizzazione e un sistema efficace.


Dove può aiutarti la Consulenza del Lavoro

La gestione separata massimale non è una voce che puoi improvvisare in busta paga o in un foglio Excel. Qui entrano in gioco competenze specifiche.

Un consulente del lavoro – serio – può:

  • monitorare in tempo reale le posizioni assicurative dei tuoi collaboratori
  • supportarti nella comunicazione con l’INPS
  • prevenire errori di calcolo nei compensi
  • gestire istanze di rimborso e compensazioni
  • verificare la corretta applicazione delle aliquote contributive
  • aiutarti a riformulare contratti e collaborazioni se superi regolarmente il massimale

In pratica, ti aiuta a prevenire problemi. E a impostare una gestione più efficiente del personale.


Un esempio pratico: se hai un freelance top performer

Hai un freelance che collabora con più aziende e genera molto fatturato. Nessuno, tranne lui, conosce il totale dei suoi redditi. Se non ti segnala che ha raggiunto il massimale, tu continui a versare. Ma quei contributi non servono a nulla. Li perderesti?

No, ma… devi fare richiesta di rimborso, aspettare l’ok dell’INPS, e poi recuperare le somme. Un processo lungo, macchinoso, evitabile. Se il tuo HR team o il tuo consulente del lavoro segue la situazione, puoi intervenire in tempo.


Come organizzarsi in azienda (senza impazzire)

Ecco alcune buone pratiche da adottare subito:

  • Fai un check preventivo: verifica con ogni collaboratore a inizio anno se ha più committenti
  • Inserisci una clausola contrattuale in cui il lavoratore si impegna a comunicarti il raggiungimento del massimale
  • Monitora i compensi: usa un gestionale che tracci la soglia raggiunta
  • Collabora con un consulente del lavoro esperto: che conosca il tuo settore e sappia gestire i rapporti con l’INPS
  • Aggiorna periodicamente il tuo team HR: anche su questi aspetti poco visibili, ma fondamentali

Quando la gestione separata impatta sulla strategia aziendale

Se ti sembra un dettaglio tecnico, ripensaci. Perché la gestione separata e massimale influisce su:

  • il budget del personale
  • le strategie di outsourcing
  • la pianificazione dei contratti di collaborazione
  • la compliance normativa

Quando conviene rivedere le collaborazioni parasubordinate

Se il tuo collaboratore supera regolarmente il massimale, forse non è più una “collaborazione occasionale”.

Forse dovresti chiederti:

  • ha senso continuare in questo modo?
  • ha più senso un contratto più stabile?
  • c’è una strategia HR più efficiente?

Boosten Studio, ad esempio, ha aiutato un’azienda a gestire un passaggio generazionale, rivedendo ruoli e contratti per creare una struttura più stabile ed efficace.


Il rischio del “tanto ci pensa l’INPS”

L’INPS non ti avvisa in automatico se versi contributi oltre il dovuto. Lo comunica solo al lavoratore, e solo dal 2025. Ma non sempre lui si ricorda di avvisarti.

È come aspettare che l’autovelox ti dica che stavi correndo troppo, invece di guardare il tachimetro. Serve proattività. Serve controllo. Serve un metodo di gestione del personale che sia all’altezza, come quello che può fornirti Boosten Studio:

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    Attenzione: Boosten Studio fornisce consulenza alle aziende e non ai singoli privati. Le consigliamo di rivolgersi al proprio ufficio del personale o commercialista.